ecco che nel buio della notte
i palazzi fanno cenni nascosti
e una finestra aperta illumina
la sua vicina con un baluginio,
un simbolo d’intesa tra occhi di vetro,
questi codici segreti scendono cauti
mischiandosi nel traffico
e l’unica scia luminosa di Milano
si rapprende in infiniti movimenti, questi messaggeri
misteriosi che il tempo lungo della mia pupilla
cattura formano una crosta felice,
arcipelaghi compatti di elogio alla lentezza
*
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Incauti Accomodamenti 
paesaggi stranianti le luci alle finestre sono gli occhi che scivolano sull’asfalto e confondono la sera di baluginii e riverberi… come in un gioco di specchi
Milano ha grande fascino Mirella cara, mi strega
“Una dimenticata lentezza”
Come ci seduce il suo silenzio.
Appostato nelle parole e negli angoli.
Sì il silenzio seduce, ma la parola che si fa aspettare e poi improvvisa arriva sa sorprendere
.
faccio una semplice considerazione, la realtà esiste nella misura in cui la percepiamo, ed è sempre un miracolo, una novità sentire la musica scaturire dal silenzio che la genera
Cosa aggiungere a questa tua magnifica considerazione Flavio? Niente, è perfetta.
Ci sono città nascoste dentro ogni città visibile, se la dimensione percettiva trova spazio puoi scoprirle; Milano possiede cortili segreti e silenziosi, antichi silenzi che tu hai riportato alla conoscenza. Vi giocavo da bambino una parte di me è rimasta lì.
Emilia scrivi in modo incantevole.
Enzo caro ultimamente scrivo pochissimo, sono molto critica con me stessa e anche questo testo volevo stravolgerlo, poi ho desistito. Sono felice che ti piaccia. Un abbraccio.
Emilia chi scrive oltre un certo livello è malato di dubbi.
Cerca la perfezione tra il suo sentire e le parole che usa: non funzionerà mai, i giardini hanno dentro la nostra anima un fruscio ineffabile, lo sai bene è struggente dover riconoscere che si è rimasti ai margini, ancor di più vedere che di queste periferie il mondo si accontenti. Ma la scrittura per fortuna prevede l’immaginazione della lettura; se dai un buon appiglio chi legge entra dentro ( e tu non lo saprai mai) arriva al centro del giardino e comprende. Tu sei piena di ottimi appigli Emilia. Consolati.
Mi consolo Enzo se leggo un commento tanto bello, se penso che la mia scrittura possa averlo fatto nascere. Mi sento felice così, in quest’immagine che hai, dei miei versi giardino. Ti abbraccio e ti ringrazio mille volte per questa importante spinta. Un carissimo saluto