ecco che nel buio della notte
i palazzi fanno cenni nascosti
e una finestra aperta illumina
la sua vicina con un baluginio,
un simbolo d’intesa tra occhi di vetro,
questi codici segreti scendono cauti
mischiandosi nel traffico
e l’unica scia luminosa di Milano
si rapprende in infiniti movimenti, questi messaggeri
misteriosi che il tempo lungo della mia pupilla
cattura formano una crosta felice,
arcipelaghi compatti di elogio alla lentezza
Mese: febbraio 2017
per un fiocco
salti tra un cinguettio felino e un tonfo,
sei una virgola felice, un suono di fuso
che sana ogni malattia e malinconia,
un vocalizzo muto per la caccia all’insetto.
Con chiavi invisibili e movimenti sinuosi tu solo,
enigma e sfinge, governi il tempo, il buio
oltre la porta, m’insegni, tra denti affilati
e uno sbadiglio, la metafisica del mondo.
Emilia Barbato, Capogatto
Ringrazio Gianni Montieri e la redazione di Poetarum Silva per aver dato spazio ai miei testi. Felice.
Emilia Barbato, Capogatto, Puntoacapo 2016, € 12,00
*
Quel modo di essere luoghi
Quello che dovremmo recuperare con cautela
è il nostro modo di essere luoghi,
di raccoglierci e languire riflettendo l’aggressiva
decadenza delle cose, delle case, dei muri,
il progressivo franare dei margini delle strade,
dovremmo ammettere di contenere
la popolazione stanca di una baia
e il fastidio della sua aria salmastra, la noia
dei rami, capire di essere la riva dove si ripetono
le acque tristi e la terra, la solitudine
del bastione di Spa House che resta nell’incuria
e nel romanzo di quell’uomo che amava soltanto i
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::[bambini.
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Making room
Lo spazio, il suo principio,
l’espansione originaria della parola
che dimentica la sua condizione
di nucleo primordiale, la sua fragilità.
Questa entità o relazione di entità
se preferisci, questa cosa
che è lo spazio
di una dimensione dove abbiamo respiro.
Questa sua origine di vuoto
che…
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