e questo è un bellissimo dono di Gabriella Montanari, lo posto perché, indipendentemente da me e da capogatto, ritengo che chi vive in e di poesia poi si riconosca anche solo dal commento ad un libro. Ringrazio di cuore Gabriella per le sue parole e per questi scatti magnifici.
Le poesie di Emilia Barbato hanno viaggiato con me tra due continenti. Sono state compagne versatili, adatte a ogni sbalzo di temperatura interna. Con la loro saggezza hanno mitigato l’irruenza dell’oceano. Avevano in comune con la sabbia la precisione del granello. La spiaggia si è fatta serra ed Emilia giardiniera marina. Ho provato calma, la calma che solo le carezze sanno. Tra pampini, innesti e germogli il mio pensiero è andato alle radici. Alla terra, miraggio di chi viaggia. E ho fatto pace con l’assenza.
“Capogatto” insegna i travasi di linfa vitale. Va letto vicino a un fiore, a un sempreverde.
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Sei vecchio o saggio quando
i colpi che dovrebbero piegare
insegnano bellezza,
quando desideri restituirti ai luoghi.
Emilia Barbato, “Capogatto”, Puntoacapo edizioni, 2016