Lieve Giulia

Ogni fibra del corpo e della poesia
lentamente scuce l’imbastitura, il tuo filo
dalla trama ritorna al vuoto
come un diamante vivente che divampa
e si disfa nella sua natura di fuoco.
Alla penombra degli occhi consegni
l’ultimo passo e le acque del viso.

Ti ascolto Maestra, la verità è mai
due volte nello stesso fiume!

Disegna dediche, Carlo

Dal ventre di sua madre è uscito nudo
Così come è venuto se ne andrà

Qohélet

E la luna – in un cielo di poco più
scuro – lo guardava dall’alto.
Come dimenticare? Egli disse.
Altro non esiste
che un passo di polvere
nella fame del vento.
E dopo gridò come un falco
e negli occhi l’alveo delle nuvole
dove scorre tutto il tempo
e nelle mani la sua natura
umana, immoderata.