natura marcescente d’oro nelle mani venature eravamo la costola che si allunga nel greto della notte cava interminabile credo di un tempo vento! Una soglia siderale a cui consegno questa pazzia di desiderare. Il latte che nutre l’agnello gemma e buca la neve; quieta raccolgo l’ultimo fiore bianco.
Mese: novembre 2020
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Se l’acero ha l’intenzione
è il ramo che la termina
tiglioso – precipita la foglia
in una traiettoria d’occhi
e nelle bocche brucia un fuoco.
L’inabitabile picciolo d’amore
secca e il pensiero che l’aveva
sopraffatto torna a mandare
a memoria il passo del vento;
il prossimo inevitabile inverno.