Ringrazio la redazione di Argo per aver dato spazio ai miei inediti. Felice.
http://poesia.argonline.it/nel-nome-del-porfido-poesie-inedite-emilia-barbato/
E la luna – in un cielo di poco più scuro – lo guardava dall’alto. Come dimenticare? Egli disse. Altro non esiste che un passo di polvere nella fame del vento. E dopo gridò come un falco e negli occhi l’alveo delle nuvole dove scorre tutto il tempo e nelle mani la sua natura umana, immoderata.
Ringrazio la redazione di Argo per aver dato spazio ai miei inediti. Felice.
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dovrà posarsi sul grande ammasso
di rami, di lana, di minuta erba, qualche
foglia lassù, nel silenzio della pietra
la sua vista acuta, le piume mosse
appena, dovrà serrare i suoi artigli
ricurvi dopo traiettorie irraggiungibili
e ripetere nel suo grido dalla cima
il segreto dell’invincibilità.
Il tuo ciglio si è chiuso, non ho certezza
che Dio mi veda se non dalla pupilla
di un rapace altissimo
che canta il nido.
lo sguardo buono, fisso
quel poco per accarezzare
di voce chiara è ricurva
la mia famiglia
come se volesse tornare
alla terra, troppo clamore
nel mondo per l’uomo
cugino che parla del vento,
mio padre, dice, è stato zefiro
una brezza, un fiato
la mia guazza verde
gli occhi di un prato
“Una cosa esiste fino a che la mente la cerca, diversamente sparisce”
Credo infinitamente nel potere della mente, nella pulizia interiore e delle forme, nel rigore.
In copertina un bellissimo scatto della serie seascapes di Hiroshi Sugimoto. Il minimalismo rende appieno tutta l’eleganza e la raffinatezza dello scatto e l’iki (La struttura dell’iki – Kuki Shūzō) diventa potentissimo.