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singolare cimentarsi in tante
fatiche senza Iolao, infilare
una frase giusta e assicurarla
perché tutto questo rumore
non la cancelli, coltivare strati
spessi di silenzio, un equilibrio
di foglie secche e stecchi e restare
caduta, stranamente corteccia
felice lavorando all’umido suolo,
scrittura vegetale, mentre mugghia
il vento e cade lontano, va
solitario il verso di un capriolo.

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​alla fine basterebbe entrare 
in un antiquario per costruirsi una vita 
intera, posare gli occhi su una vecchia 
poltrona e organizzare la casa,
immaginare di disporre tutto in un angolo,
i mattoncini, la libreria, la lampada,
la poltrona, aprire una finestra 
e iniziare una nuova vita così, nel gesto 
della mano che apre, nello scricchiolio
dell’assito, in un profumo di muffa e larice, 
perché si sa le case al lago sono umide
e fredde d’inverno, ma a me piace
restare a guardare quelle piccole increspature 
anche se mi fa male, liberare 
camino e divano dalle lenzuola impolverate,
frugare nella credenza in cerca di alcuni 
bicchieri di vetro da osteria 
dove versare vino e di un tegame per bollire fagioli,
aspettarti in silenzio, nei versi di una poesia.