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luce adamantina [che
sveli i moti sotterranei
di un posatoio per giovani
merli] arrossi un nudo
di rami e d’intenti. In questa
mattina un oblio di brina,
il corpo trafitto tra baluginii
e spilli. Assecondo le inclinazioni
di una fantasia, dei fili d’erba,
di due pupille dove ruota
il cielo e un peso, la natura
involontaria di una nuvola.

o anche

come una crepa che corre apre
la superficie del vetro al vuoto
così tu, tutto e nulla, assillo
e assedio, dilegui in un oblio
di brina il mio corpo trafitto
e tra baluginii e spilli rovini
in una fantasia di fiati e fili