La ragazza di Oswiencim
La storia è una mietitrice cieca lo sa la ragazza di Oswiencim che nasconde la notte in una camicia bianca, piedi sui sassi, porta una sola scarpa stretta al petto e in un crespo di ciglia una lacrima.
E la luna – in un cielo di poco più scuro – lo guardava dall’alto. Come dimenticare? Egli disse. Altro non esiste che un passo di polvere nella fame del vento. E dopo gridò come un falco e negli occhi l’alveo delle nuvole dove scorre tutto il tempo e nelle mani la sua natura umana, immoderata.
La ragazza di Oswiencim
La storia è una mietitrice cieca lo sa la ragazza di Oswiencim che nasconde la notte in una camicia bianca, piedi sui sassi, porta una sola scarpa stretta al petto e in un crespo di ciglia una lacrima.
come arrotonda l’alone
il male dalle lame
come piega il rosso
sull’alto ramo [alla presta]
di un ibis romantico la piuma,
becca questo mago un’acqua
quieta dove divinano le stelle.
Condivido grata e commossa questa bellissima e profonda recensione del rigo tra i rami del sambuco
E se proprio quel raggio
sciamerà sull’ammattonato
l’impronta dorata saprà
scrivere un’infiorescenza
sulle righe della tenera madre