il braccio sciupato, le striature
delle unghie, la pienezza del viso
bambino nella mano che lo culla,
la poca luce ferocemente si
posa sulla pelle e nello scuro
imminente sa vietare il permesso
della notte – la breve epifania
della tua bocca che si apre sulla
mia – la luce sconsiderata causa
duri risvegli, urla le mie molte
solitudini strette nella stanza,
la noia in un lieve disordine.
Mese: gennaio 2016
*
grigio morbido
i brevi lampi dove solide crescevano
le attese e l’indocile presente, l’odore
della terra, tracciamo in silenzio una retta
comune degli spaventi,
progettiamo affinità, ma la bellezza
si fa piena se incompiuta
– come si smarriscono le nostre
figure allo specchio –
*
di quando in quando ci attraversa
qualcosa di intraducibile, a
volte osiamo dire felicità
altre franiamo in un breve palpito,
così sorprendere la chiarezza
del fumo di un comignolo mi dà
alla semplicità con cui accado
insieme alla vita, i rumori
smettono, il tempo perde rigore,
tutto rivela calma compiutezza –
è risolutivo essere poco
più che individui contemplativi –
*
“chine, tempere, acque colorate, carta e molta passione”
Opera ‘Versi radi in F_M’ realizzata da Roberto Matarazzo
imbrunire, tra
i rami del salice
fini kanzashi