felice per questo dono di Eliza Macadan, grata.
che silenzio fitto fa tutto intorno il porfido,
la pace della pietra ricorda alla lingua
il simulacro di Eris, sottrarre le gemme
all’inverno non serve, la rosa è una rosa
e sboccia per trovare la morte
come il passo scova nell’inciampo
la sua ultima ora, togliamo al disastro
una rovina seguendo traiettorie di nuvole
inconcludenti e poi a falangi scoperte
aduniamo piccoli schianti di terra,
zolle deformi di verità, vedi, il cuore crepa,
è un bene sempre più deperibile.
© Inedito
© Emilia Barbato
Emilia Barbato è nata a Napoli nel 1971 e risiede a Milano. I suoi testi sono apparsi in diverse antologie e sull’Aperiodico ad Apparizione Aleatoria delle Edizioni del Foglio Clandestino. Geografie di un Orlo (CSA Editrice, 2011) è la sua prima raccolta. Seguono Memoriali Bianchi (Edizioni Smasher, 2014), Capogatto (Puntoacapo Editrice, 2016, I classificato sezione Libri Editi IX edizione del Concorso Nazionale di Poesia Chiaramonte Gulfi…
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