Kate

fragile, fragile, fragile un sacco,
un bicchiere soffiato, un fagotto,

“Kate ha un bastone levigato”

non un gabbiano né un gatto.

Un brandello di carta infuocata
o una sagoma alla finestra?
Mai la precisione di una biografia,
l’insostenibilità di vivere ora, si sbaglia
la lingua, si riscrive la storia,
l’umanità come alla fine del mondo ha un’ora
precisa negli occhi, una fitta,
la fiamma che morde la miccia.

2 pensieri riguardo “Kate

  1. Avevi ragione, è una delle più belle. Una musica di campanelli tintinnanti, che descrivono la solitudine, che percorrono il dolore confuso e attonito, come se lo vivesse fuori da lei stessa.

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