nella sabbia fine l’uomo,
sotto le dita la mano posa
passiva, prossima
alla pienezza del compimento.
Antefatto è la sua bocca che si apre
sopra ogni idea di attesa, tensione
e pulsione del desiderio,
lingua e rombo d’onda che si frange
l’uomo venuto dal mare
14 domenica Feb 2016
Posted l'uomo venuto dal mare
in
Stranamente, il senso di incompiutezza, di tensione alla chiusura che emana questa poesia, mi da’ pace..
Fa parte di una più lunga poesia è l’unica ad avere un colore diverso, ad avere un picco, come un ricordo, un tempo, un’altra vita, poi torna alla calma, al filo conduttore, a quest’uomo mare che è molto
Lontano
Confondi la tua voglia liquida nel fluire
di altra te
cerchi la conchiglia legata
a pietra
risuoni di libertà.
L’onda immemore non si placa
mai.
Grazie oblivious, perdona il ritardo nella risposta. Che sia un buon giorno.