all’odore delle alghe,
nello sguardo dimenticato
sulle facciate bianche,
quel lento lavorio
della salsedine sulle ringhiere,
al porto il frangersi
del mare e la vernice
scrostata dei gozzi,
le mani tagliate dei pescatori,
mi anticipano l’ultimo calco, le reti
incorporee da riparare
al passo strascicato, del piede,
della lingua, del tempo lungo le arterie,
butto lì la donna,
sulla pietra viva, tra
un rivolo di sangue
e sogni, si dirà dopo
del vuoto inutile
della carriera, dell’uomo
e dell’assenza di un padre.
Loggiato veneziano
30 domenica Nov 2014
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butto lì la donna…ma ti rendi conto?
Cosa Massimo? Sì. La butto via.
intendevo dire la bellezza di quel verso, non buttare via proprio niente invece
Sei così caro. Ti abbraccio.
ha ragione Massimo. su tutto
:*
Di tanta feroce assenza
ho sentito
il bisogno
per cercare la donna
antica
buttata lì.
Tra pietra e salsedine
tra memorie disfatte
e impietose mancanze.
Del vuoto inutile
che la forza del verso
lo riempia è
utopia
desiderio vivo di
ritornare ragazza-
Mi accodo ai commenti precedenti e mi onoro di averti conosciuto.
Mi emoziono. Grazie.