scriverti il mio autunno
in un pomeriggio che perde calore,
nelle sue foglie brune
che si lasciano cadere
con la stessa malinconica maniera
della luce, dirti della mia voglia
e della paura di sorprenderti
mentre mi leggi una poesia
che dica casa e tornare spaventatissima
alla disperata rassegnazione
della luce che percorre
l’assito di questa stanza vuota
alle cinque, riprendere
quindi tra le mani questo pomeriggio
e svolgerlo, dimenticando
tra i minuti la tua bocca e le mie fantasie.
Autunno
25 sabato Ott 2014
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Risponderti sfiorando la stessa stagione sperando che non apra troppo presto l’uscio del definitivo inverno.
L’inverno la seconda mia stagione
L’ha ribloggato su Accoltigil's Blog.
“disperata rassegnazione”… bel sintagma… e sopratutto è una poesia priva di quella specie di sadico vittimismo che cogli talvolta i poeti che mettono a nudo proprie inquietudini o amarezze… La “tensione poetica” si mantiene bene per tutto il pezzo. Il finala poi è intenso, una perla
Giuseppe ti ringrazio per questo tuo apprezzamento, ne sono assai felice.
Grazie a te, mi piacciono i confronti poetici 😉