1
A ridosso della parola, le ore,
trasudano ai morsi di un verso.
L’amante è inarrivabile,
sta edificando un vuoto.
2
Da quando mi sono ammalata di poesia
accuso l’atrofia della lingua comune,
affido al codice del silenzio
il disagio dei miei pensieri.
3
All’inquietudine di scrivere
consacro pagine vuote,
come altari, sigillo le stanze complici
dimenticandomi nei libri.
4
Si tira poesia,
si spara copiosa
nei giorni pratici,
fino a vomitarla.
5
Dopo aver vagabondato,
elemosinato, dissezionato,
educato la parola,
ne ho subìto la perdita.
6
D’improvviso, nel fitto bosco,
un albero altissimo è privo di peso,
la poiana scrive nel cielo
una silloge che apre l’azzurro.
7
Lungo il sentiero di montagna, prospera d’edera
il vecchio rudere, e m’insegna, brulicando
tra le foglie, che la goffaggine della poiana in terra
diventa maestria nel suo assetto di volo.
sono 7 indizi bellissimi.
una nuova te che crea geografie di voce in crescita.
brava!
emozione!!!! che bello questo tuo commento Antonella.
non ti si vede in terra…
solo in volo
❤ Lucia… mi lasci senza parole, un bacio grande.
a te…
doveroso volare
Doveroso. Ciao Nino.
Bello trovarti anche qui.
Adoro gli indizi ben più delle evidenze.
Sorrido.
“L’amante è inarrivabile,
sta edificando un vuoto.”
🙂
(squarcia)
❤
Greta ❤ un bacio bambina.
Si costruisce la poesia. Il vuoto e il pieno che fanno eco all’anima.
Mirella cara hai colto perfettamente il senso di queste mie parole. Questo è il verso che più amo di questa poesia. Un bacio.